Bjedov: la vita da professionista e ora Belinelli
Nella seconda diretta #BP4 l’assistant coach delle Vu Nere ha raccontato la sua esperienza e gli aneddoti sugli ex NBA
Si è conclusa anche la seconda diretta Instagram #BP94. Se ve la siete persi, potete tranquillamente recuperarla al seguente link.
In questo caso, ad affiancare Lino Frattin, vi era Goran Bjedov, attuale assistant coach alla Virtus Bologna. Il tecnico croato, al secondo anno sulla panchina delle Vu Nere, affianca Aleksandar Đorđević alla guida del team emiliano, che in squadra, oltre ad Amedeo Tessitori (ex giocatore di Treviso Basket), il nazionale Giampaolo Ricci, Awudu Abass (che ha militato a Cantù, Milano e Brescia prima di approdare a Bologna) e Miloš Teodosić (Olympiacos, CSKA Mosca, Los Angeles Clippers alcune delle squadre in cui ha giocato, oltre ad aver vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016), vede da pochi giorni anche Marco Belinelli.
Inevitabile, quindi, al prima domanda sull’ex stella NBA: come si sta trovando? “Il ragazzo si sta trovando bene, è focoso, pieno di vogli ed entusiasmo” sono le parole dell’allenatore di Zagabria, che va avanti “è tornato a casa e vuole aiutare tutti, cerca di dare una mano alla squadra e non a se stesso, vuole partecipare in tutto”. Chissà se oggi, alla prima in casa contro Sassari, sarà schierato.
Il discorso si è incentrato molto sull’importanza dell’allenamento, anche nel mondo professionistico, con aneddoti vari. Così coach Bjedov: “Lavorare sui fondamentali è.. FONDAMENTALE! Bisogna metterci il massimo dell’intensità: è quello che si farà anche in partita, ed è ciò che ti fa capire se sei migliorato. Se si impara male nel settore giovanile, poi è tardi per costruire” e “non è che ai più bravi viene tutto più facile, visto che tutta la squadra rimane in campo dopo l’allenamento a fare miglioramento individuale”. Tra gli aneddoti la storia di Teodosic: “Miloš a 13 anni è andato via da casa per andare a giocare in una società diversa, e trascorreva tutte le mattine a passare la palla, una cosa molto noiosa, ma adesso noi ci divertiamo a vederlo in campo, fa divertire”; o quello su Belinelli: “Dopo ogni allenamento chiediamo ai giocatori di fare un 10/10 da tre. Beli, al secondo allenamento, dopo aver sbagliato il primo tiro, ne ha fatti 22 di seguito”.
Il gioco dei bolognesi è molto incentrato sugli extra pass, con tanti assist. “Teodosic è il primo che vuole passare la palla per trovare il giocatore migliore, nell’ultimo derby ha fatto 14 assist” ha detto Bjedov durante la diretta, che precisa ”la nostra idea è avere un gioco fluido e bello da vedere, che coinvolga tutti i giocatori. Infatti, tenere la palla tra le mani aiuta più la difesa che l’attacco, dunque bisogna muovere la palla, per mettere la difesa sotto pressione così che non riesce ad organizzarsi e ad agire in tempo”.
Uno dei tanti temi toccati durante la serata è la vita del professionista nel mondo del basket, con ogni settimana piena zeppa di impegni e un solo giorno libero, il giovedì. Così l’allenatore della Virtus: “Sabato facciamo vedere i video con le caratteristiche dei giocatori avversari: si mostrano i tiratori, ad esempio Gentile per la partita contro Sassari, che fa sempre uno dei suoi soliti giochi. Inoltre, cerchiamo di far capire ai giocatori le caratteristiche individuali della squadra contro cui giochiamo. Poi la domenica abbiamo un allenamento in mattina, con la riunione, e al pomeriggio la squadra si trova. Tutto dipende dalle abitudini individuali: c’è chi arriva due ore e mezza prima della partita, chi due ore e chi un’ora e mezza. Dopo è il momento della gara”. Discorso diverso quando la Virtus è in trasferta, visto che bisogna affrontare un viaggio, con tutto preparato e schedulato fino ai minimi dettagli (cibi e vestiti compresi).
Vogliamo ringraziare Goran Bjedov per il tempo che ci ha dedicato e la disponibilità che ha messo nel raccontare tutta la sua esperienza.
L’appuntamento è alla prossima diretta… presto sarà svelato un nuovo ospite.
STAY TUNED!