Annalisa De Faveri: atleta, mamma, professoressa e ora collaboratrice Minibasket
La nuova vita da “assistente” dei piccoli cestisti BP94 di Annalisa De Faveri
Mamma e zia di due volti noti della storia del Basket Pieve ’94 (Matia Mazzucco e Marco Milan), nonché ex docente di scuola secondaria di I° grado, da questa stagione sarà una collaboratrice dei gruppi Pulcini e Paperine del nostro Settore Minibasket. Con un passato da campionessa dell’atletica leggera e una passione sportiva a tutto tondo, la “quota-rosa” del BP94 si è già tuffata nella nuova avventura con il suo tradizionale entusiasmo.
>Annalisa, hai mai giocato a pallacanestro ?
No, non ho mai fatto parte di una squadra di pallacanestro, ma ho sempre praticato sport. Da ragazza giocavo a pallavolo con l’allora Società del paese che si è poi trasformata nell’attuale Volley Piave. E sono stata a lungo una campionessa in atletica leggera (sorride, ndr) …
Ah, non sapevo … Su che distanze correvi ?
Facevo gli 800 e i 1.500 metri. Correvo a livello nazionale e internazionale. Sono stata campionessa regionale e ai Nazionali ho vinto una medaglia d’argento da Allieva nei 1.000 metri con un tempo di 3’ 02”, che è ancora oggi un buon tempo. Inoltre, ho ottenuto un quinto posto agli Juniores negli 800 metri in 2’ 15”. Con la rappresentativa giovanile ho fatto delle gare a Praga, nell’allora Cecoslovacchia, e in Slovenia. Ma ho smesso da Juniores … una volta si faceva così. Ma parliamo di qualche annetto fa (ride, ndr) …
E nella vita di tutti i giorni che contatto hai con lo sport ?
Ho insegnato educazione fisica per 40 anni alle scuole medie di Miane e Follina. Posso dire che la mia passione per l’insegnamento del basket sia nata proprio lì. Per anni, infatti, ho preparato i miei alunni per la “School Cup”, una manifestazione sportiva a carattere scolastico, dove i ragazzi si sfidano nel 3-contro-3.
Sei mamma di un giocatore storico del BP94, Matia Mazzucco (nella foto sopra), tuttora nel roster della Serie C Silver, e zia di una guardia talentuosa come Marco Milan, da circa un anno a Torino per completare il proprio percorso universitario. Hanno scelto loro questo sport, oppure è stata la famiglia a condizionare la scelta ?
È sempre stata una scelta loro. I nostri ragazzi hanno voluto praticare questo sport sin dalla tenera età e, a questo punto, è diventato il mio preferito. Sono una grande amante di tutte le discipline sportive, ma in questo momento il basket si merita … la medaglia d’oro.
Hai un idolo sportivo che ti piace ricordare e che ritieni un campione sul campo e sulla vita ?
Una sportiva che ammiro moltissimo è Sara Simeoni (nella foto fidal.it sotto). Campionessa olimpica e record-woman di salto in alto. Ma anche grande donna, intelligente e appassionata, che ancora oggi incoraggia i ragazzi a impegnarsi nello sport e si spende in prima persona. L’ho fotografata di recente con un mio alunno portatore di handicap durante una gara di atletica.
Da tifosa (sugli spalti) ad assistente (in panchina) di Pulcini e Paperine nel Settore Minibasket. Come mai questa scelta ?
Quest’anno sono andata in pensione … e parlando con il presidente Rino Cesca ho capito che avrei potuto dare una mano. È la mia prima esperienza da istruttrice in un club, per cui non posso essere io il riferimento di un gruppo, ma sarà, appunto, di appoggio. Mi sono già cimentata a Luglio in questo ruolo, nel “re-start” del Settore Minibasket a fianco di Brian Carpi. Mi piace il suo metodo di lavoro e mi sono trovata in linea con i suoi principi.
Secondo te qual è la cosa principale da insegnare ai bambini durante un corso di Minibasket ?
Vedo la pallacanestro, e lo sport in generale, come una fonte di educazione e un modo per apprendere il rispetto delle regole. Venendo dall’esperienza scolastica posso dire che muoversi e giocare sono dei bisogni primari che hanno tutti i bambini. Sono assolutamente contraria alla specializzazione precoce, perché per me bisogna prima di tutto lavorare sulla mente dei bambini. Voglio specificare: con specializzazione precoce intendo far imparare il terzo tempo, l’arresto e tiro, e tanti altri fondamentali del basket a una tenera età. Secondo me, infatti, in un corso di Minibasket è più importante far sviluppare schemi mentali e far ragionare i bimbi.
Al momento, sei l’unica “quota-rosa” nello staff tecnico del Basket Pieve ’94: ti va di fare un appello a tutte le ragazze che ci leggeranno ?
Certo ! Sono una persona che crede tanto nello sport femminile e ritengo che la pallacanestro sia uno sport adattissimo alle ragazze. Da me troveranno sempre le porte aperte, per cui spero che tante accorrano ai nostri allenamenti. Mi piace sottolineare che abbiamo già delle piccole campionesse tra tutti i nostri bambini. Più sono, meglio è !
(Intervista raccolta da Luca Verlato © www.basketpieve94.it).