Ormai sono 4! Brian Carpi e il suo modo di vedere il minibasket
Intervista esclusiva in diretta dall’Abruzzo. Coach Carpi, ex cestista itinerante, vuole migliorare la sua conoscenza nel mondo del minibasket
Brian Carpi è a Roseto (TE) e da lì ci racconta la sua passione per la pallacanestro e – nello specifico – l’approfondimento che sta facendo proprio in questi giorni sul minibasket, settore che, anche quest’anno, lo vedrà protagonista in prima persona. Il coach biancoblù, quindi, ci descrive la personale voglia di iniziare la sua quarta stagione al BP94.
Ciao Brian. La tua carriera da giocatore ormai la conosciamo (per chi volesse rinfrescarsi la memoria, qui può trovare l’intervista dello scorso anno in cui coach Carpi racconta tutti i suoi giri per la penisola, con un moto circolare: Pieve di Soligo come genesi e apocalisse, ndr), per cui questa volta parleremo della tua vita da allenatore. So che al momento ti trovi a Roseto degli Abruzzi per delle lezioni, giusto?
Esatto! Sto facendo una settimana di corso intensivo di Istruttore Nazionale Minibasket. Questo è il primo anno, poi tra 12 mesi ci sarà una successiva settimana e così si raggiunge la suddetta qualifica. È una cosa che volevo fare da tempo, ma per via del Covid si è fermato un po’ tutto, e ho iniziato solo ora.
(foto: palladue.it; Brian Carpi con coach Andrea Capobianco – alla sua sinistra – durante il master M.A.G. nel 2019)
Ti va di raccontarci qualcosa di questo corso?
Quando finirò il percorso, completerò la formazione personale che avevo in mente. Prima avevo fatto il M.A.G. (Master Attività Giovanile 11-14 anni, nella foto sopra, ndr) in Veneto, una specializzazione sull’età dove si impara a giocare a basket. L’altro mio interesse è essere istruttore, occuparmi di minibasket e portare avanti la parte sociale e organizzativa, come faccio a Ponte della Priula. Quindi, vorrei diventare un responsabile qualificato, per insegnare alle persone quello che insegnano qui in due anni.
Con che persone ti confronti quotidianamente a Roseto?
L’ambiente è fantastico, con soggetti di spicco, come Maurizio Cremonini e Roberta Regis (nelle foto sotto, uno bresciano, l’altra marchigiana, sarebbe veramente riduttivo abbozzare il loro CV in questo articolo, per cui, per chiunque voglia approfondire il loro passato, si rimanda a questo articolo, ndr), due persone brillanti che offrono un modello di minibasket che io condivido. Il paradigma è esportato all’estero ed è inclusivo: si occupa di far crescere e far diventare persone migliori i ragazzi, senza dimenticarsi della parte sportiva. Quindi, prima di tutto, si vuol aiutare a sviluppare le persone. Infatti, ci sono molti incontri a livello pedagogico e socio-relazionale, che sono fondamentali nelle linee guida di questa modalità di minibasket.
(foto: ilcorriereapuano.it; coratoviva.it)
Tornando ora a Pieve di Soligo, quest’anno che gruppi seguirai?
Sono molto contento che Lino (Frattin, Responsabile del Settore Giovanile BP94, ndr) mi abbia assegnato tutte squadre della categoria del minibasket: esordienti 2010, aquilotti 2011 e i 2012 e 2013, gruppi che tenevo anche lo scorso anno. Queste sono le squadre che preferisco allenare, anche se nel passato sono stato a capo anche di U18 e U16. Ho addirittura fatto il vice in una prima squadra. Diciamo che Lino ha capito dove voglio stare senza che io glielo chiedessi.
Che speranze nutri per quest’anno?
Mi auguro che tutto ripartirà, con i campionati giovanili e minibasket. I ragazzi devono avere delle opportunità per mostrare le loro doti e devono competere. Questa è la cosa che chiederei al Babbo Natale del basket che passa a settembre… si spera (ride, ndr). La paura c’è sempre, ma c’è anche più fiducia rispetto alla scorso anno. Mi vengono in mente le parole di Rino Cesca (Presidente del Basket Pieve ’94, ndr) dell’inizio della scorsa stagione, che diceva a tutti di prepararsi per dei mesi difficili. Quest’anno speriamo che la situazione sia più definita e si possa fare una stagione normale.
(foto: in alto a sinistra coach Brian Carpi al seguito della formazione U18 Silver, stagione 2019/20)
E cosa dicono giù in Abruzzo della pallacanestro al tempo del Covid?
Qui i responsabili e i formatori ci hanno raccontato che il minibasket ha subito dei danni enormi dal punto di vista del movimento a livello nazionale. Siamo al limite, la corda potrebbe spezzarsi. E già in alcune realtà si è spezzata. Ma speriamo che vada tutto bene.
Cosa è importante trasmettere ai bambini che fanno minibasket?
Divertirsi, stare bene assieme con gli altri, imparare le regole, il rispetto per compagni e avversari e trasmettere fiducia in se stessi. Gli stimoli didattici devono rimanere vivi, quindi i ragazzini devono avere fiducia nei loro mezzi.
(foto: Brian Carpi, assieme ad Annalisa De Faveri, nel luglio 2020 durante un corso di minibasket estivo)
Al ritorno da Roseto ci sarà anche Brian Carpi ad accogliere tutti i bambini che praticheranno la pallacanestro al Palasport di Pieve di Soligo anche in questa stagione. Il giorno da salvare è lunedì 6 settembre.
(Intervista raccolta da Luca Verlato © www.basketpieve94.it).