Benvenuto Alberto Bovolenta, il nuovo pivot biancoblù
Intervista Esclusiva. I match contro Tonut, la promozione a Sacile e tanti anni a Pordenone. La carriera di Alberto Bovolenta prima dell’arrivo a Pieve di Soligo.
Il primo rinforzo della GD Dorigo BP94 è Alberto Bovolenta, pivot di 1,98 cm a cui piace il gioco di squadra. Nella sua carriera ha avuto la possibilità di fare delle giovanili di primo livello a Pordenone, dove ha anche esordito in prima squadra.
Ora a Pieve di Soligo ritrova vecchie conoscenze cestistiche per provare a giocarsela in C Silver fino alla fine.
Alberto, è un piacere averti tra noi: raccontaci qualcosa su di te.
Sono un ragazzo nato nel 1992 e vivo a Pordenone, città in cui ho iniziato a giocare a basket. Ho fatto tutte le giovanili là. Ho esordito con la prima squadra, giocando nei campionati di C e B. Poi sono andato a Rorai Grande, sempre in Serie C e sceso in D ad Aviano. Sono reduce da tre anni e mezzo di Sacile.
E come ti esprimi al meglio in campo?
Ho sempre giocato da 5, ma sarei più un 4, solo che nelle squadre in cui ho giocato non c’era mai un 5 grosso. Mi piace la fase difensiva e – grazie a Davide (Brecciaroli, attuale head coach della Serie C Silver GD Dorigo BP94, ndr) e agli anni che abbiamo condiviso a Sacile – riesco a difendere anche sui più piccoli, perché in quel sistema di gioco cambiavamo su tutto.
E in attacco?
Diciamo che non sono un “mangia-palloni”. Preferisco essere un facilitatore, amo far girare la palla, ma segno pure io!
Parlavi di coach Brecciaroli: cosa vi lega?
Abbiamo condiviso le finali nazionali U19 a Pordenone, dov’era il mio vice allenatore. Poi ha fatto il vice in C Gold sempre a Pordenone. Ci sono delle stagioni in cui ci siamo persi, però, quando ha vinto la Promozione a Sacile con gli Humus, il giorno dopo mi ha chiamato perché mi voleva per la stagione successiva. Così io e Dal Bello (Nicola, giocatore della Serie C Silver GD Dorigo dall’anno 2020/21, a destra nella foto sopra, ndr) abbiamo deciso di andare a Sacile e lì abbiamo passato 3 anni e mezzo con Brecciaroli (in centro nella foto sopra, ndr). Infine, con il suo arrivo a Pieve di Soligo, ho preso la palla al balzo per raggiungerlo nuovamente.
Quindi c’è affinità sul piano del gioco?
Sì, Davide è uno dei pochi che mi ha fatto giocare bene. Inoltre, fuori e dentro il campo siamo persone schiette, ci diciamo tutto senza problemi, cerchiamo di trovare sempre una soluzione.
Quali sono le passate stagioni che porti più a cuore?
La stagione più bella in assoluto è stata la 2017/18: con il Breccia abbiamo vinto il campionato (Serie D, ndr). È stato il culmine di un percorso nato due anni prima, regalando la C Silver per la prima volta a Sacile. Poi ricordo con molto piacere la C Gold e la B a Pordenone. Avevo 19 anni ed ero entrato per marcare Davide Lamma (storico capitano della Effe, team con cui ha giocato in ben tre decadi diverse negli anni 1993-1998, 2007-2010, 2014-16, oltre alle esperienze a Siena, Cantù, Milano e Verona, tra le tante, ndr). Lui giocava alla Fortitudo, che era scesa in B in quegli anni, ma aveva fatto le Olimpiadi a Sydney anni prima.
E a livello giovanile?
Sicuramente direi le finali nazionali U19 a Bologna nel 2010. Abbiamo giocato contro la Virtus e contro tantissimi ragazzi che poi sono passati al basket professionistico.
Ad esempio?
Beh Riccardo Moraschini (guardia dell’Olimpia Milano, ndr) o Achille Polonara (ala/centro di Fenerbahçe Istanbul, ndr). Sono tutti e due circa della mia età e ci siamo sfidati in campo. Anche altri giocatori che al momento stanno facendo le Olimpiadi a Tokyo, come Stefano Tonut (guardia della Reyer Venezia, nella foto sotto con la maglia della Nazionale Italiana, ndr). Lui l’ho incontrato per molti anni perché giocava a Trieste, una squadra contro cui abbiamo fatto molti match a livello giovanile. Diciamo che tutti loro ci hanno creduto più di me (ride).
(foto: Sportando)
Hai sempre disputato campionati in Friuli-Venezia Giulia: cosa ti aspetti dalla tua prima stagione con una squadra veneta?
Mi hanno sempre detto tutti quelli che hanno provato il campionato veneto che è più competitivo e forte, più difficile rispetto a quello della mia regione. Sto cercando di allenarmi il più possibile, sono mesi che mi preparo fisicamente. Voglio cercare di arrivare pronto.
E lo affronterai con i ragazzi del BP94. Prima del tuo arrivo a Pieve di Soligo li conoscevi già?
Li avevo già incontrati, perché nell’anno del covid (stagione 2019/20, ndr) con il team di Sacile siamo venuti qui a fare un torneo nella pre-season. Sono rimasto stupito dal palazzetto e dall’organizzazione della società. Da avversario mi sono davvero trovato bene, in più, quando Davide è arrivato mi ha raccontato la società. La mia scelta è stata facile.
E che ti pare della squadra?
Ho fatto qualche allenamento. Non tutti, ma gran parte di loro li ho conosciuti e mi sono subito sembrati bravi ragazzi. Li ho anche visti in amichevole a fine stagione e mi sono sembrati forti. Dal Bello è uno dei miei migliori amici e mi ha detto che è un gran gruppo. Li conoscerò meglio durante l’anno.
Domanda difficile, ma d’obbligo: qual è l’obiettivo di quest’anno?
Onestamente il campionato veneto è molto competitivo, ma non ho una vera percezione di quanto forti siano le altre squadre. Per cui, di sicuro un obiettivo da porre è quello dei playoff. Poi lì può succedere di tutto, non ci sono limiti per sognare.
Il primo ritrovo dei ragazzi di Davide Brecciaroli è fissato per lunedì 23 agosto al Palazzetto di Pieve di Soligo. Lì ci sarà anche Alberto Bovolenta, per conoscere meglio i suoi futuri compagni di squadra.
(Intervista raccolta da Luca Verlato © basketpieve94.it).