Intervista esclusiva. Play in Serie C ed istruttore Minibasket: Massimo Casagrande e la sua passione per la palla a spicchi
Giocatore e allenatore, nonostante la giovane età. Massimo Casagrande (nella foto sopra), 23enne di Mareno di Piave, per il terzo anno a Pieve di Soligo, racconta la sua carriera di playmaker dalla Serie C con la Rucker Sanve di Fabio Volpato alla Serie C con la GD Dorigo, passando per le finali nazionali giovanili e le vittorie contro Stella Azzurra e Virtus Bologna.
Istruttore Minibasket da un paio d’anni, la prossima stagione continuerà a guidare le squadre Esordienti (nati nel 2009) e Aquilotti (2010) e sarà l’unico giocatore della prima squadra ad essere anche un allenatore.
Massimo, anche per la prossima stagione farai sia il giocatore che l’allenatore. Ma quale delle due attività preferisci ?
Si, è vero, anche dal prossimo settembre allenerò e giocherò in parallelo. Personalmente, però, preferisco ancora giocare (ride, ndr) … In realtà, lavorando come giocatore con gli allenatori, imparo molto da loro e ciò mi aiuta immediatamente nell’altra vita, quella da istruttore.
Sei un playmaker: quale ritieni siano i tuoi punti di forza nel gioco ?
Preciso che a volte gioco play, altre guardia, dipende sempre dagli allenatori e dai compagni in campo. Da play mi sento forte nel portar su palla, scaricare e darla al momento giusto. Non sono un giocatore egoista. Da guardia, invece, mi viene abbastanza bene il tiro. Sicuramente meglio quello da fuori. Inoltre, difensivamente mi sento sempre pronto.
E dove potresti migliorare ?
Beh, in generale un po’ in tutto… ma vorrei perfezionare il mio stile nel tiro.
Spesso si dice, un po’ come nel calcio per il regista, che il ruolo da playmaker sia quello migliore per sviluppare una carriera da allenatore. È una osservazione che condividi ?
Sono d’accordo, sì. Diciamo che quello del play è un ruolo di visione. È il giocatore che, in campo, deve capire l’evoluzione della partita. Per cui concordo ! Certo, va anche detto che esistono grandi play del passato che non sono diventati grandi allenatori (ride, ndr) … Di sicuro, aiuta.
Come giocatore, hai fatto tanti anni nelle giovanili alla Rucker Sanve: hai qualche esperienza o ricordo che ti piacerebbe condividere ?
Mi viene in mente il primo campionato a Sanve. Ero nell’Under 15 con coach Max Maschio e siamo arrivati terzi. Un’altra stagione da segnalare è quella dell’Under 17 Élite: abbiamo conquistato il pass regionale e siamo andati alla fase successiva, quella nazionale. In quella stagione le fasi finali si disputavano solo con i 3-vs-3. Mi ricordo che siamo partiti per Bologna e abbiamo giocato all’esterno, nei campetti dei Giardini Margherita. È stato molto bello, perché abbiamo incontrato delle squadre importantissime. Non siamo riusciti ad arrivare sul podio, ma abbiamo battuto i padroni di casa della Virtus Bologna e la Stella Azzurra Roma. Pensa che, alla fine, la Stella Azzurra ha vinto il titolo nazionale vincendo contro l’Olimpia Milano, subendo l’unica sconfitta del torneo proprio contro di noi !
Nei tuoi anni a Sanve ci sono anche le esperienze nell’allora Serie C Gold.
Giusto ! Ho iniziato ad allenarmi con il gruppo della prima squadra a 16/17 anni. All’epoca ero il più giovane ad allenarsi in Serie C e, poi, nel weekend, andavo in panchina. In sostanza, era impiegato in tre campionati diversi, U17, U19 e Serie C, facendo otto allenamenti a settimana più le tre gare. Ma non è stato il mio anno migliore, perché sono stato spremuto fino all’osso e a un certo momento mi sono … rotto: avevo dolori a tutti i muscoli. Ho fatto tanta fisioterapia e l’anno successivo sono dovuto rimanere fermo. E sarebbe stata la stagione in cui avrei potuto giocare in C … Così nel 2016-2017 sono passato al Priula ’88 in Promozione e siamo arrivati secondi. L’anno dopo, nel 2017-2018, sono tornato a Sanve per fare la Promozione con la seconda squadra e, ancora una volta, sono arrivato secondo in campionato, perdendo la finale playoff ai supplementari di gara-3.
Quali sono, invece, gli allenatori che ricordi di più o che ti ispirano ?
Come dicevo prima, alla Rucker Sanve ho avuto Max Maschio nei primi anni delle giovanili, poi Guido Novello con la Under 19 e Fabio Volpato con la C. Ho appreso tante cose da tutti, anche perché avevano dei modi di allenare tra loro differenti.
E da quanti anni ha vestito la casacca da … allenatore ?
Ho iniziato 4/5 anni fa, facendo l’assistente di Paolo Cigala prima alla Rucker e poi al Priula ’88, gestendo anche un gruppo tutto mio a Ponte della Priula. E dall’estate 2018 sono qui a Pieve di Soligo con il Settore Minibasket.
E come è andato l’anno appena concluso?
Diciamo che prometteva bene, sia con la Esordienti (nati nel 2008, ndr) che con l’Under 13, dove facevo da assistente a Davide Maltarello. Con i nati nel 2007 abbiamo avuto due convocati per la selezione provinciale (Francesco Morzenti e Sean Otuoke, ndr). Poi è arrivato il Covid-19 proprio durante i play-off della U13 …
Come raccontavi prima, la Rucker Sanve è una delle tappe fondamentali nella tua carriera. Visto che l’hai vissuta così a lungo, che differenze riscontri con il Basket Pieve ’94 ?
La Rucker Sanve ha fatto diverse fusioni e stava già crescendo parecchi anni fa. Vedo che una situazione simile si sta sviluppando a Pieve. La società si sta impegnando per diramarsi il più possibile ed è allo studio un progetto per aprire dei Centri Minibasket anche nei Comuni limitrofi. Sono certo che il BP94 ha le potenzialità per diventare come Sanve. Ad oggi, però, la Rucker Sanve è una struttura di livello quasi professionistico e quello resta il gap oggettivo con Pieve. Comunque, dai … qui siamo sulla buona strada.
Facciamo un passo alla volta ! Per il momento, anche Massimo Casagrande è atteso alla presentazione del Settore Giovanile e del Settore Minibasket targato BP94, in programma lunedì 24 agosto, alle ore 19, al palasport di Pieve di Soligo. Non mancate e … rispettate la distanza di sicurezza !
(Intervista raccolta da Luca Verlato © basketpieve94.it).